Avv. Michele Accettella

Redattore

Profilo

Data di iscrizione: 21 ott 2025

Biografia

Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Teramo e aver superato l’esame di abilitazione forense, ha svolto una proficua collaborazione pluriennale con il Codacons Abruzzo, dove ha affrontato temi legati al diritto del consumo e delle telecomunicazioni.

Nel 2010 ha fondato lo Studio Legale che porta il suo nome, offrendo assistenza sia giudiziale che stragiudiziale in favore di società, enti pubblici e associazioni. Nel 2020 ha conseguito l’abilitazione al patrocinio presso le giurisdizioni superiori.

Avendo acquisito negli anni una comprovata esperienza nei settori del cybercrime, GDPR e digital forensics, attraverso il suo blog www.accettella.it e i vari canali social (LinkedIn, TikTok, Instagram, Facebook e X), svolge attività di divulgazione in materia di sicurezza informatica, reati digitali e best practice del settore.

Oltre al settore digitale, l’attività dello studio opera in ambito societario, esecuzioni e procedure concorsuali, diritto del consumo, sanitario, immobiliare, diritti reali, famiglia e eredità.

Da sempre attivo nel sociale e impegnato verso il bene collettivo, ha ricoperto il ruolo di Consigliere Comunale, contribuendo attivamente alla vita amministrativa del suo territorio. Inoltre, è Presidente dell’associazione no-profit “Motus”, la quale si propone l’obiettivo di organizzare e promuovere eventi culturali, oltre a conferenze e convegni su temi specialistici legati all’attualità. Nel 2013 hanno avuto l’onore di risultare vincitori di un bando europeo sulla disabilità dal titolo “Il Teatro degli Uguali”.

Pubblicazioni (2)

19 nov 2025 ∙ 2 min

Smartphone e prove digitali: quando l’accertamento è non ripetibile

Nell’ambito della computer forensics, l’operazione di copia forense su dispositivi come hard disk, SSD, pendrive o altri supporti fissi è considerata, in linea di principio, un accertamento ripetibile, ai sensi dell’art. 359 c.p.p. Questo perché la copia forense, se correttamente eseguita, genera una copia bit a bit del dispositivo, tale da garantirne l’integrità (tramite l’impronta hash) e la sua riproducibilità in qualsiasi momento, senza il rischio di alterare i files originali.

17 nov 2025 ∙ 2 min

L'accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico: la necessità del consenso esplicito

Il reato di cui all’art. 615-ter c.p., rubricato «accesso abusivo a un sistema informatico o telematico», è stato introdotto dalla L. 547/1993, al fine di garantire la massima tutela in materia di riservatezza informatica. Si tratta di un reato di pericolo, che si perfeziona a prescindere dal danno effettivamente cagionato. L’elemento costitutivo della fattispecie è rappresentato dall’accesso abusivo, ossia l'introduzione o il mantenimento nel sistema effettuato senza un espresso consenso.