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Meta: in UE stop all'uso dei dati degli utenti per addestrare l'intelligenza artificiale

Immagine del redattore: Francesco MagagnaFrancesco Magagna

Nell'ultimo periodo, Meta – la società che controlla Facebook e Instagram – aveva comunicato agli utenti UE che, a partire dal 26 giugno 2024, i contenuti da essi pubblicati sarebbero stati utilizzati per addestrare l'intelligenza artificiale (IA) proprietaria (qui la notizia completa).

La Commissione per la protezione dei dati irlandese (Data Protection Commission – DPC), competente per giurisdizione in quanto Meta ha la propria sede legale europea a Dublino, aveva inizialmente dato il via libera all'operazione in questione. Ciò aveva portato Noyb – l'organizzazione non governativa fondata dall'attivista austriaco Maximillian Schrems – a presentare reclami alle autorità competenti presso undici Paesi dell'Unione europea, chiedendo l'avvio di una procedura d'urgenza per impedire tale trattamento di dati personali prima della sua entrata in vigore.

Pare che le preoccupazioni sollevate dalle altre autorità per la protezione dei dati personali abbiano spinto la DPC a mutare la propria posizione nei confronti di Meta, invitando quest'ultima a fare un passo indietro. Invero, l'autorità irlandese, in un comunicato del 14 giugno, dichiara di accogliere con favore la decisione di Meta di sospendere il progetto finalizzato ad addestrare il proprio modello di IA impiegando i contenuti condivisi pubblicamente dagli utenti di Facebook e Instagram in tutta l'UE. La DPC ha aggiunto che, in collaborazione con le altre autorità europee, continuerà a confrontarsi con Meta su questo tema.

Non manca la replica della società di Zuckerberg, la quale esprime delusione per la richiesta dell'autorità irlandese di posticipare l'addestramento dell'IA. Meta vede ciò come un ostacolo all’innovazione che ritarda i benefici per i cittadini UE e mina alla competitività europea nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Inoltre, Meta è convinta che il suo approccio sia conforme al GDPR e ritiene di essere molto più trasparente degli altri operatori del settore. Infine, la società sostiene di voler collaborare con la DPC per garantire che l’Europa possa godere dell’innovazione nell’IA alla pari del resto del mondo.

Dal canto suo, Noyb afferma che, se fosse realmente preoccupata per l'impossibilità, da parte degli utilizzatori di Facebook e Instagram in UE, di utilizzare i nuovi servizi di IA, Meta potrebbe semplicemente richiedere agli utenti il consenso esplicito al trattamento, con modalità opt-in. Al contrario, secondo l'associazione, sembra che Meta faccia sempre il possibile per non richiedere il consenso opt-in per i suoi trattamenti di dati.

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